

La Liguria presenta caratteristiche nella conformazione del territorio che la rendono unica: le valli sono strette, perpendicolari al mare e si alternano a colline, con ripide pendenze, che si rispecchiano nel mare.
La sua posizione geografica, l'ha resa un porto naturale ed un crocevia obbligato, pronto ad accogliere scambi culturali e commerciali fin dall'antichità. I liguri amano da subito la vite e l'olivo e nel tempo modellano il territorio per ospitare queste coltivazioni, creando i terrazzamenti tenuti dai muretti a secco, dove ben si adattano, favorite dal clima mite, protetto dai monti e ben ventilato dalle brezze marine.
La vite e l'olivo diventano parte integrante del tessuto economico della regione e ne seguono le fasi storiche. Le navi che salpano dal porto della grande repubblica marinara di Genova, trasportano merci di ogni tipo, tra cui i vini, cosa che ritroviamo ampiamente documentata negli atti notarili che certificano i commerci, così come si trova documentazione dell'esportazione verso il nord Europa del famoso Moscatello di Taggia.
Come le bellezze naturali, i colori e i profumi della Liguria hanno ispirato nel corso dei secoli scrittori e poeti, così i rari vini liguri hanno lasciato tracce nella cultura e nella storia, creando un legame indissolubile territorio-vino.
Negli ultimi cinquant'anni, la tenacia di alcuni produttori ed il forte legame tra uomo e territorio, favoriscono la coltivazione dei vitigni locali; l'arrivo delle certificazioni, prima fra tutte nel 1973 quella del Rossese di Dolceacqua e la continua ricerca della qualità rispetto alla quantità, hanno fatto sì che il numero di aziende, seppur di piccole dimensioni, sia in costante aumento, ma soprattutto che molti giovani abbiano intrapreso questa strada come scelta di vita, ben consapevoli che, mai come oggi, agricoltura significa anche conservazione del territorio inteso come patrimonio culturale ed ambientale.